Il Bengala (detto anche Bengalese o Bengal) è una razza piuttosto recente, che conserva , più di ogni altra, la bellezza e le caratteristiche dei felini della giungla.
Gatto Bengalese: storia e origini
Deriva da un incrocio ottenuto dalla genetista Joan Sudden, nel 1963, fra un comune gatto nero e una femmina di un piccolo leopardo asiatico notturno, il cui nome scientifico è Felis prionailurus bengalensis.
Quest’ultimo possiede un patrimonio cromosomico compatibile con il gatto domestico, ma è immune alla leucemia. L’obbiettivo dell’incrocio era quello di trasmettere l’immunità al gatto domestico.
La ricerca fu deludente, ma ebbe come risultato un gatto bellissimo, destinato ad avere un grande successo fra gli appassionati.
Furono poi necessari molti incroci fra Egyptian Mau, Abissino e Ocicat per permettere al Bengalese di acquisire un temperamento dolce e mansueto e il tipico manto maculato, conservando però l’aspetto selvatico.
Oggi infatti la prerogativa, riconosciuta nel 1991, è proprio il manto maculato che ricorda quello del leopardo.
Gatto del Bengala: caratteristiche fisiche
Nel Bengalese il disegno del mantello può essere di 2 tipi: leopardo o marmorizzato.
Il mantello più popolare è il pattern, forse proprio perché ricorda moltissimo quello degli antenati selvatici.
Le macchie sono nere o cioccolato, molto nette, disposte su tutto il corpo, compresi zampe e ventre, ma non sulla coda, dove invece sono sostituite da anelli.
Possono essere collocate a caso o in senso orizzontale. Il tipo più ricercato è “a rosetta“, cioè la parte interna chiara circondata da una ciambella più scura, come sono appunto quelle di un leopardo. I disegni guanciali e la M sulla fronte sono ben visibili.
Il mantello marmorizzato è la variante del tabby, il cui disegno deve ricordare vagamente una lastra di marmo. Le macchie sono piene, scure e preferibilmente sfumato in gradazioni.
Nell’insieme formano disegni simili ad ali di farfalla sulle spalle, con striature larghe e allungate longitudinalmente su tutto il dorso. Anche il ventre deve essere maculato.
Esiste una varietà di Bengal bianco, denominata “Leopardo delle nevi”, il cui colore di fondo anziché essere cannella, e proprio il bianco o il crema.
Cambia anche il colore degli occhi: blu intenso o verde, e raramente giallo.
Il Bengala bianco è una razza molto pregiata e costosa: le quotazione del mercato vanno fino a 6.000 €.
Il Bengal deve avere gli occhi di forma ovale, grandi e distanziati, la testa larga, arrotondata ma piccola rispetto al corpo.
Il profilo è dolce, e il naso più largo che lungo, è leggermente bombato, le orecchie eccessivamente grandi.
Le zampe devono avere i cuscinetti neri e i piedi devono essere larghi e rotondi. Il muso deve essere largo e possente con le mascelle ben pronunciate.
Sono gatti possenti, il loro peso nei maschi si aggira intorno ai 9 kg e nelle femmine 6 Kg.
Vivono circa 15 anni. Il suo mantello è corto, liscio e lucente e richiede pochissime cure.
Solo durante il periodo della muta devono essere intensificate le spazzolate per eliminare i peli morti.
Ottime allo scopo sono le spazzole a denti stretti e ricurvi e sono anche particolarmente utili i guanti di lattice o la pelle di daino inumidita che passata sul mantello, rimuove il pelo in eccesso.
Ha bisogno di un’ottima alimentazione, ma non troppo ricca: evitate croccantini e umido di qualsiasi marca in quanto sono sempre cibo spazzatura e seguite invece un’alimentaziona naturale fresca e variata (nello stadio della crescita sono molto importanti).
Alla base del loro lungo sviluppo i Bengala, sopratutto i maschi, sono considerati cuccioli fino ad un anno o talvolta un anno e mezzo.
Possono essere somministrati anche cibi preparati in casa sono quasi esclusivamente pollo crudo o carne cruda non troppo grassa.
Ogni due settimane gli occhi andrebbero puliti con un panno umido, data la tendenza a lacrimare e le unghie limate.
Il Bengal è una razza prolifica, la media è di 5 cuccioli per figliata.
Gatto del Bengala: carattere e psicologia
Il gatto Bengal è un gatto dolce e affettuoso, attivo, intelligente e ha bisogno di una grande quantità di spazio per giocare e correre.
Può accettare facilmente la convivenza con altri animali. Come è stato detto prima, il Bengala è stato selezionato molto rigorosamente per renderne il carattere dolce, intelligente, leale e affettuoso.
Per questo motivo è sempre bene affidarsi ad allevatori di Bengala certificati e preparati che selezionano attentamente gli accoppiamenti e non a sprovveduti improvvisati che fanno nascere cucciolate solo per scopi commerciali.
Ciò nonostante il Bengala non ha perso del tutto l’istinto da predatore e gli piace cacciare, arrampicarsi, stare in alto.
Se devono vivere in casa è consigliabile abituarli fin da piccoli, in quanto molto vivaci, ed è sconsigliato tenere in casa altri animali che possono divenire sua preda (pesci nell’acquario, uccelli in gabbia…).
Una caratteristica di questa razza è la grande differenza di carattere che può esserci fra un esemplare e un altro.