Il cane riconosce attraverso l’odore praticamente tutto, dalle medicine all’elettricità, dai tubi del gas all’ovulazione degli animali, e riesce a rilevare la presenza più flebile di altre creature.

I più recenti studi indicano che può essere addestrato addirittura per rilevare e segnalare malattie umane come crisi epilettiche e tumori.

I cani sono in grado di rilevare l’odore di cose che si trovano fino a 12 metri sotto il livello del suolo e infatti sono stati usati per individuare le perdite di gas dai tubi interrati, la presenza degli insetti che vivono sotto terra o che parassitano le radici e i tronchi degli alberi.

Possono capire, annusando l’urina delle mucche, se sono in calore e alcuni agricoltori li addestrano apposta per individuare il momento migliore per la riproduzione dei bovini.

In alcune razze il fiuto è veramente eccezionale: il naso di un labrador è così sensibile che riesce a percepire anche l’odore dell’energia elettrica: nel corso di un esperimento, si è casualmente scoperto che il cane è in grado di distinguere quale tra due contenitori conteneva elettricità, forse perché percepisce l’odore di microscopiche quantità di ozono che la carica elettrica emette.

Non c’è da stupirsi quindi se i cani sono in grado salvare le persone travolte dalle valanghe o sepolte dalle macerie, e di rilevare odori vecchi anche di sei settimane ancora meglio di qualsiasi sistema di produzione umana.

I cani possono monitorare le impronte di un altro animale e dell’uomo anche su lunghe distanze, non solo: distinguono la differenza tra impronte di soggetti diversi e capiscono la direzione scelta da una determinata “preda” rispetto ad altri individui, e questo anche dopo 20 minuti dal passaggio.

Se le tracce sono state lasciate da un primo e da un secondo passaggio, capiscono l’ultima direzione presa.

One track mind

Significa grossomodo “mente a traccia unica” e definisce il funzionamento della mente canina nell’utilizzo dei suoi sensi.

Sembra infatti provato che quando un cane è molto concentrato, usi i suoi sensi in modo selettivo, ovvero ne privilegi alcuni rispetto ad altri (dormienti ma comunque di nota pronti a essere attivati in caso di bisogno).

Per esempio, se un cane è impegnato a seguire una traccia olfattiva mentre siamo in campagna, difficilmente si accorgerà dei nostri richiami, a meno che non alziamo la voce. Solo allora forse ci darà retta, lascerà perdere il suo senso dell’olfatto (rischiando però di perdere la pista) e si concentrerà su quello dell’udito.

Per semplificare possiamo dire che il cane si comporta un po’ come facciamo noi quando siamo molto concentrati nella lettura di un libro o nella visione di un programma televisivo, e non
ci accorgiamo di quello che succede intorno a noi e delle persone che ci rivolgono la parola.

Questo è il motivo per cui molti addestratori di cani hanno scelto di usare il meno possibile comandi vocali, ma di privilegiare le indicazioni gestuali nell’insegnamento.

Di fatto l’olfatto di un cane sia mille volte più sensibile di quello degli umani. Infatti, un cane ha più di 220 milioni di recettori olfattivi nel naso, mentre l’essere umano ne ha solo 5 milioni.

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